sabato 23 luglio 2011

Quando il tempo non c'era


Partiamo dall’osservazione del cielo in una bella notte stellata. La cosiddetta ”sfera celeste” è una convenzione che ci fa immaginare le stelle tutte disposte sulla superficie di una sfera al centro della quale ci siamo noi. Questa convenzione è indispensabile per fornire delle coordinate del cielo e quindi la posizione degli astri ma ci induce a un’immagine sbagliata. Anche quando diciamo “un tappeto di stelle” siamo indotti a immaginarle posate su un unico piano.

Ovviamente, invece, le stelle hanno tutte distanze diverse dalla Terra, da quelle a pochi anni-luce da noi a quelle lontane miliardi di anni-luce, che non sono visibili neanche con i più potenti telescopi. Prendiamo ad esempio Sirio, la più luminosa del cielo notturno; la vediamo com’era 8,6 anni fa, perché la sua immagine ci mette 8,6 anni ad arrivare ai nostri occhi. Anche quando guardiamo il sole lo vediamo com’era 8,33 minuti fa. E così via per tutte le altre, di ognuna vediamo il passato; quanto passato dipende dalla loro distanza da noi. Se su un pianeta che orbita intorno a una stella che dista da noi 2000 anni luce ci fosse in questo istante un astronomo che guardasse la Terra con un potentissimo telescopio, potrebbe vedere l’imperatore Tiberio che prende il sole nella sua villa a Capri. E magari c’è davvero questo astronomo, chissà.
Quando guardiamo il cielo stellato, i nostri occhi diventano una macchina del tempo. A noi scegliere quanto indietro vogliamo andare.

Tenendo ben presente questo concetto abbastanza banale, che è una verità della fisica e non una teoria, spingiamoci un po’ oltre e domandiamoci: se riuscissimo a guardare nella direzione dove l’universo è nato, verso il suo centro, e se teoricamente non avessimo limiti di distanza nella visione, che cosa potremmo vedere? Potremmo giungere a vedere il famoso istante zero? No, perché per i primi 380.000 anni della sua vita l’Universo era così denso e la gravità così potente che nessuna radiazione poteva uscirne, neanche la luce. Dobbiamo accontentarci di arrivare molto vicino a quell’istante (e 380.000 anni è una distanza molto vicina, rispetto ai 13,7 miliardi di anni di vita dell’Universo).
Ora togliamo il condizionale, perché questa immagine esiste davvero, eccola:

Clicca per ingrandire

In nove anni di lavoro, dal 2001 al 2010, la sonda WMAP ha misurato la radiazione cosmica di fondo, ciò che resta del big bang, e ne ha fatto una mappa molto accurata. Questo è l’aspetto dell’Universo bambino, quando per la prima volta ne è scaturita la luce. Le stelle non sono ancora nate, tutto è solo una gigantesca palla d'idrogeno. Le variazione di colore sono variazioni di densità e di gravità dalle quali si formeranno le stelle e le galassie. Se non ci fossero state queste differenze di densità della materia, l’immagine sarebbe di un solo colore, le stelle non sarebbero mai nate e neanche questo blog. :-)

E’ ora di arrivare al nocciolo della questione. Non vi sarà sfuggito che qualche riga più sopra ho scritto “380.000 anni è una distanza molto vicina”. Come? Il tempo è una distanza? Ebbene sì, e ne abbiamo l’evidenza se ritorniamo sul discorso dell’occhio come macchina del tempo; ecco perché si parla di spazio-tempo. E qui viene il bello, la vertigine di pensiero che vi avevo promesso: lo spazio è “dentro” l’Universo, e quindi anche il tempo. Fuori dell’universo il tempo non c’è.

Che vuol dire? Che l’espressione “prima del big bang” non ha senso, perché il “prima” non c’è, così come non c'è il "fuori".
Impossibile immaginare una cosa così, è al di là di ogni comprensione umana. Eppure, o tutti gli scienziati sono impazziti oppure dobbiamo cominciare a pensarci. Io, almeno, ci penso. E non so se provare spavento o emozione; tutt’e due.
E il naufragar m’è dolce in questo mare.  

Da questo mare scaturisce anche una fondamentale implicazione teologica. Ma io non dico più niente, provate a pensarci.    

2 commenti:

  1. Se non c'è il "prima" non c'é neanche il "dopo" dentro l'Universo. Il concetto di tempo non esiste fuori dall'Universo, ho capito bene? Ma esiste un "fuori" dall'Universo? E' questa l'Eternità? il "fuori" senza "tempo" nè "spazio" è Dio?

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  2. Fuori dell'universo non c'è né il tempo né lo spazio. Ma l'universo non è infinito. Bel rebus, no?
    Il fatto è che dobbiamo indagare le altre dimensioni, quelle che ci porteranno in altri universi paralleli al nostro. Siamo appena all'inizio ma è tutto molto promettente.
    Quanto a Dio, pensa all'implicazione teologica a cui tutto ciò conduce.

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